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Benvenuti in Arymo

Uno spazio dedicato in cui sapere di potersi fermare, sentirsi accolti, accuditi. Un ambiente privo di aspettative o giudizi. Uno spazio in cui lasciar sedimentare, recuperare sé stessi, i propri ritmi e riprendere una relazione serena con il proprio corpo.
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Arymo / Self-Care  / Allenare lo sguardo

Allenare lo sguardo

Apprendere le straordinarie potenzialità della nostra coscienza

La vera scoperta non consiste nel trovare sempre orizzonti nuovi, ma nel cambiare il nostro sguardo
[M. Proust]

Yoga, Mindfulness, Feldenkrais, Pilates, sono pratiche che affondano le radici nello sviluppo della consapevolezza: del corpo, del respiro, del paesaggio interiore. Sono discipline che ci aiutano a creare le basi per una visione sempre più aperta e disincantata della nostra vita. Arymo è il luogo in cui poter sviluppare e celebrare questa facoltà evoluta di noi esseri umani affinché l’atteggiamento consapevole possa trasmettersi, come per osmosi, al nostro quotidiano e trasformare così le nostre abitudini insieme allo sguardo sulla realtà.

Mai come in questo periodo siamo bombardati da notizie allarmanti che ci destabilizzano: incertezza, conflitti, pandemia, inflazione, precarietà…  Se lasciamo che la nostra mente e i nostri occhi continuino a nutrirsi esclusivamente di questo “cibo contaminato”, rischiamo di finire risucchiati nel vortice della paura, madre di tutte le energie negative e disfunzionali che hanno il potere di esaurire l’entusiasmo, la fiducia in noi stessi e la propensione a fare progetti che travalichino i limiti che la nostra condizione sociale ci impone.

Le pratiche di consapevolezza ci invitano a sviluppare uno sguardo nuovo, equanime, che ci permetta di osservare la nostra vita e la realtà tutta con un atteggiamento di curiosità e stupore. Un atteggiamento che vada oltre l’abitudine di agire con il “pilota automatico” per superare quella tendenza che, come una patina, opacizza la nostra visione profonda oscurando dettagli interessanti e, a volte, strategici. La consapevolezza ci chiama ad osservare il mondo, noi stessi e la vita in maniera più attenta e fiduciosa.

Non si parla di sviluppare una visione semplicisticamente positiva del mondo, ma di saper modulare il nostro sguardo in base alle situazioni. Si tratta di imparare a spostare il focus proprio come farebbe un abile fotografo attraverso le lenti della propria macchina: a momenti serve usare un teleobbiettivo per avvicinarsi al particolare e apprezzare tutte le sfumature, in altri occorre un grandangolo per cogliere la visione più allargata di insieme.

Questa capacità di visione tipica dei fotografi, dei poeti e degli artisti, è naturalmente adattabile al nostro sguardo, ma anche alle facoltà della nostra coscienza: quella parte di noi che accoglie i contenuti del quotidiano (sensazioni, pensieri, emozioni…) e che può imparare a gestirli, spostando intenzionalmente il focus, proprio come farebbe un fotografo professionista.

CONSAPEVOLEZZA FOCALIZZATA PER COGLIERE E STUPIRSI DEI PARTICOLARI

L’unica via di uscita è entrare sempre più in contatto con ciò che abbiamo dentro
[Thich Nhat Hahn]

Durante le pratiche sul tappetino si viene guidati in prima istanza a costruire un gesto o una posizione attraverso una coscienza selettiva che, come un raggio laser, si focalizza sulle singole parti per creare una forma anche complessa, ma confortevole riconoscendo e lasciando andare le tensioni che il corpo spontaneamente genera nel processo. Si diventa bravi a creare un dialogo con le nostre parti che percepiamo “da dentro” proprio attraverso questo focus molto concentrato sui particolari. Durante una torsione, ad esempio, divento sempre più consapevole dell’elasticità della colonna mano a mano che mi concentro ad ascoltare il lavoro del respiro sulle singole vertebre. Mi soffermo là dove percepisco tensione e mi concedo il tempo per lasciare andare, creo un dialogo tra le singole parti che interagiscono attraverso la respirazione.

Attraverso questo primo approccio alla pratica impariamo dunque a rapportarci sempre più intimamente con le diverse parti di noi, ad accoglierne la presenza, a volte fastidiosa o ingombrante, affinché si generi una relazione nuova, più amorevole e paziente, in cui smettiamo di “tirare e spingere” per raggiungere la posizione desiderata. In questo modo diamo spazio alle possibilità che i nostri muscoli, le nostre articolazioni e la nostra struttura fisica ci prospettano di volta in volta.  La pratica ci aiuta a sentire e osservare il corpo con uno sguardo puntuale e rispettoso che sappia quando è adatto mantenere uno sforzo e quando invece è opportuno lasciare andare. 

Questo allenamento ci regala una consapevolezza nuova di noi, una facoltà che sapremo mettere a frutto nella vita di tutti giorni perché impareremo ad accorgerci quando ci stiamo imponendo ritmi, posture e abitudini disfunzionali che minano profondamente lo stato di benessere a cui ciascuno aspira. Trascorrere ore a una scrivania o seduti in auto oppure in piedi senza le dovute strategie, senza una respirazione adeguata e opportune azioni adattative significa ritrovarsi prima o poi con un corpo dolente, rigido, alienato. Significa cominciare a non stare più bene nella propria pelle.

CONSAPEVOLEZZA APERTA PER ALLARGARE I NOSTRI ORIZZONTI

La pratica non si limita a cambiare lo sguardo con cui osserviamo il mondo. La pratica trasforma la persona che osserva
[Osho]

Quando si diventa abili a gestire le singole parti e a godersi i risultati di una postura o di un gesto stabile e fluido allo stesso tempo, allora il nostro sguardo può abbandonare i dettagli e aprirsi progressivamente alla vitalità del corpo percepito come un insieme, come una meravigliosa orchestra capace di produrre armonie sempre nuove. Possiamo, ad esempio, aprirci contemporaneamente alle percezioni tattili che ci connettono con la terra che ci sostiene, agli abiti che ci proteggono, all’aria che ci circonda, aprirci ai suoni, e alla miriade di stimoli che ci attraversano ogni singolo istante.

La nostra coscienza si rivela uno spazio immenso, continuamente espandibile in cui accogliere i pensieri che per loro natura fluiscono ininterrottamente, le sfumature emotive che colorano la qualità del nostro sentire.  Negli istanti in cui ci apriamo alla “visione di insieme” ci accorgiamo della nostra infinita spaziosità. Scopriamo panorami nuovi.

Diventiamo sempre più abili ad integrare tipi diversi di sensazioni piacevoli o spiacevo che siano, senza identificarci e cadere in ostaggio di ciò che dentro di noi sembra “gridare più forte”. Si impara ad assaporare ogni istante perché immensamente ricco di esperienza e creatività. Le sfumature diventano infinite: insieme alla tensione impariamo a percepire la morbidezza, insieme alla preoccupazione cogliamo la gioia di sentire il nostro corpo che, nonostante tutto, continua a pulsare di vita.

È a questo punto che ci rendiamo conto che il nostro sguardo è cambiato e anche la nostra vita sta cambiando. Abbiamo imparato quanto sia importante sapere spostare abilmente il focus a seconda delle situazioni che ci troviamo a vivere. 

ALLENARE LO SGUARDO, UNA MOSTRA PER FAMILIARIZZARE COL FOCUS

Nei prossimi giorni troverete sulle pareti di Arymo una nuova mostra di Alberto Castigliano che, nella sua passione per l’occhio fotografico ama spostarsi dal piccolo al grande per cogliere elementi insoliti e poetici della realtà. Una raccolta di spunti che ci accompagnerà nella nostra pratica e ci inviterà a non accontentarci del nostro solito punto di vista. Regalatevi qualche minuto per lasciarvi coinvolgere dai colori, dalle trame e dai dettagli che emergono da ogni scatto.  Fate “ballare l’occhio” per regalarvi una percezione nuova.

Per accedere alla raccolta degli album fotografici di Alberto: https://albertocastiglianofotografo.piwigo.com/