“Aperti, pazienti, fiduciosi”
La mindfulness in tempi complicati …
[Ezra Bayda]Il terreno della felicità fondamentale nasce e si nutre dall’interno, dalla capacità di accogliere l’esperienza, quella positiva e quella negativa, essendo presenti e svegli al momento presente, senza sforzarsi di cambiare alcunché, senza far interferire pensieri ed emozioni nell’esperienza
Chi frequenta la mindfulness sa bene che si tratta di una pratica espansiva che tracima facilmente nel quotidiano, anzi il quotidiano diventa un ottimo campo di esperienza e ci offre costantemente nuovi punti di osservazione, occasioni di riflessione e approfondimento, di indagine e apertura.
In questa riflessione si prendono in considerazione tre atteggiamenti, tre qualità fortemente interconnesse che si sviluppano con il progredire della pratica.
In questi periodi stridenti, complicati e aggrovigliati in cui le nostre piccole certezze sembrano vacillare, abbiamo come sempre la responsabilità di fare una scelta: subire la situazione, dannarci, lamentarci, abbandonarci all’angoscia del momento, oppure cogliere l’occasione per capire qualcosa in più su noi stessi, per addentrarci in quelle regioni tenere e sensibili in cui si annidano le nostre fragilità, le nostre paure, ma anche nei territori della nostra forza.
L’atteggiamento di chi decide di praticare in questo contesto è sempre quello di una coraggiosa apertura, di interessata curiosità: “che cos’è questo mio atteggiamento, pensiero, sensazione?”
“NUTRIRSI” RESPONSABILMENTE
[Thich Nhat Hanh – Il dono del silenzio]Tutti i suoni intorno a noi e tutti i pensieri che rivisitiamo senza sosta nella nostra mente possono essere considerati una sorta di cibo. (…) Quello che leggiamo, le nostre conversazioni, gli spettacoli che guardiamo, i giochi online che facciamo e le nostre preoccupazioni, pensieri e ansie sono tutti cibo. Non stupisce che spesso non abbiamo posto per la bellezza e il silenzio nella nostra coscienza: ci stiamo riempiendo costantemente di moltissimi altri tipi di cibo.
Un altro cardine della pratica di mindfulness è quello di portare costantemente l’attenzione a tutto ciò che nutre la nostra quotidianità. Il cibo alimentare è solo una minima componente, ci si riferisce in particolar modo a tutto ciò che permettiamo di entrare nello spazio della nostra coscienza: le porte sono molteplici (i nostri sensi e i nostri pensieri sono le principali vie di accesso).
Il nostro complesso sistema mente-corpo non è compartimentalizzato così come vogliamo credere.
Se durante la giornata mi nutro esclusivamente di notizie allarmanti, di video violenti, di linguaggi contaminati, non posso pretendere la notte di fare bei sogni e risvegliarmi al nuovo giorno con rinnovata energia. Mai come in questo periodo ci viene chiesto di attivare responsabilmente comportamenti ecologici, per il nostro benessere e, visto che stiamo capendo di essere maledettamente interconnessi, per tutto il pianeta.
Essere mindful in tutto questo significa comprendere ciò che ci nutre, ci fortifica, ci fa stare bene.
Quando incontriamo sensazioni sgradevoli e allarmanti accogliamole con coraggio e apertura, esploriamo il territorio del malessere, come tastando delicatamente i bordi di una ferita. Facciamolo con un senso di estrema cura e responsabilità. Accogliamo il cuore che batte velocemente, il respiro affannato, facciamo spazio a questo malessere come una madre si prende cura del proprio bambino in lacrime: abbracciamolo, coccoliamolo, instauriamo un dialogo – sento che sei lì angoscia, ti vedo, ti riconosco, mi prendo il tempo di accoglierti, ti concedo spazio e respiro, aspetto pazientemente che tu te ne vada. La madre culla, coccola, consola nella convinzione che prima o poi lacrime e singhiozzi si placano. Si tratta di un dialogo con il corpo e con le sensazioni molto concrete che si sviluppano insieme alle emozioni, in questa fase è importante non cadere ostaggio dei pensieri e dalle narrazioni interiori che cercano invariabilmente di trovare cause, colpevoli, soluzioni…
ALIMENTARE CON LA FIDUCIA IL SENSO DI AUTO-EFFICACIA
[C. Pensa]La fiducia è un fattore cruciale nel cammino interiore, fiducia nella pratica, nella consapevolezza
Questo atteggiamento fa leva su una qualità solida e potente che possiamo sempre sostenere: la fiducia.
Diversamente dalla speranza che si appoggia a qualcosa di esterno da noi, proiettato nel futuro, la fiducia è una qualità che affonda le proprie radici nel presente, nella consapevolezza della nostra forza, di quella perseveranza e creatività che tante volte nella vita ci hanno aiutato a superare momenti difficili.
La fiducia nasce dall’esperienza diretta dell’impermanenza di tutti i fenomeni, di tutte le situazioni, di tutte le sensazioni. Un’esperienza che si consolida sistematicamente ogniqualvolta utilizziamo lo sguardo aperto della mindfulness per osservare la nostra vita di tutti i giorni. Non c’è nulla che si mantenga inalterato nel tempo: non c’è dolore, gioia, amore o disperazione che non subiscano l’inesorabile legge del cambiamento. Anche la rabbia più incandescente prima o poi si placa, a noi resta la scelta non banale di continuare a rinfocolarla o di lasciarla evaporare per dedicarci a raccogliere sulla spiaggia i cocci e le tracce della tempesta passata.
TEMPO E PAZIENZA INGREDIENTI FONDAMENTALI
[Lao Tzu]Quello che il bruco chiama la fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla
Questo periodo ci offre la possibilità di imparare un’altra cosa molto importante attraverso l’esperienza diretta: coltivare la pazienza.
Nell’era della velocità assoluta, del tutto e subito, la pazienza è una qualità un po’ desueta. Credo che da molti non sia nemmeno considerata come una qualità. Eppure in questi tempi di magra, in cui ci troviamo a raschiare il fondo del barile, la pazienza è qualcosa che ci conviene recuperare.
La pazienza tiene presente i tempi, non li anticipa, si allinea ai ritmi nuovi che la vita e la malattia ci imprimono, la pazienza ci permette di concentrare gli sforzi in quello che si può fare; ci consente di non scalpitare, ci aiuta a tenere a bada l’ansia.
La pazienza ci invita a essere creativi, a inventare nuove soluzioni: se non posso uscire a correre per le strade per scaricare lo stress, mi organizzo in casa e sperimento nuove modalità per attivare il corpo che ha il suo innegabile bisogno di movimento.
Sarà un atteggiamento paziente e fiducioso che ci traghetterà nell’atmosfera tersa e sognata che ci aspetta alla fine di questo temporale in cui sarà tutto quello che siamo riusciti a coltivare in questi giorni complicati e preziosi che ci sosterrà nelle sfide a venire.
LETTURE NUTRIENTI:
- IL DONO DEL SILENZIO, Thich Nhat Hanh – Garzanti