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Uno spazio dedicato in cui sapere di potersi fermare, sentirsi accolti, accuditi. Un ambiente privo di aspettative o giudizi. Uno spazio in cui lasciar sedimentare, recuperare sé stessi, i propri ritmi e riprendere una relazione serena con il proprio corpo.
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Arymo / Mindfulness  / Dal rilassamento alla meditazione

Dal rilassamento alla meditazione

La capacità di rilassarsi come punto di partenza verso nuovi stati di coscienza

Tensione è chi pensi che dovresti essere. Rilassamento è quello che sei.
[Proverbio cinese]

Mai come in questo periodo le persone si avvicinano allo yoga per potersi rilassare, per tornare a respirare liberamente.

Certamente hanno trovato l’indirizzo giusto: la pratica di asana e pranayama preparano naturalmente a uno stato di profondo rilassamento, che accade immancabilmente alla fine di ogni lezione. Potremmo dire che questa è la magia dello yoga che si ripete ogni volta e che leggo negli occhi degli allievi alla fine di ogni pratica. La ricetta sembra facile e scientificamente provata: attraverso un’equilibrata attivazione di corpo e respiro siamo in grado di accedere alle funzioni del sistema nervoso parasimpatico che ci consente di entrare in modalità di “recupero energetico” e quindi di rilassarci.

In questi tempi di grande preoccupazione e ansia è certamente un risultato degno di nota.

Eppure 2500 anni fa i Rishi, primi eremiti che hanno dato vita a questa meravigliosa disciplina, non soffrivano di ansia e stress, vivevano in solitudine e praticavano incessantemente giorno e notte. 

Perché allora tutta questa dedizione?

Yoga chitta vrtti nirodha. Lo yoga è la cessazione dei turbini della mente
[Patanjali – Yoga Sutra]

Stante quanto riportato nelle prime righe degli Yoga Sutra (il testo della tradizione più letto e citato dell’immensa produzione dedicata allo yoga) l’obbiettivo della pratica è nato dalla consapevolezza di quanto la mente influenzi la qualità della nostra vita. Di quanto vritti (l’incessante lavorio della nostra testa) ci impedisca di attingere a facoltà più profonde e creative, di quanto si frapponga come un velo di illusione tra noi e la realtà delle cose.

Nel corso dei secoli sono nate migliaia di scuole e di interpretazioni delle pratiche yogiche, ma i principi cardine non sono mai stati messi in discussione. Per “calmare la nostra mente” e generare stati di coscienza più funzionali e creativi occorre imparare ad agire in modo sistematico sul corpo attraverso il respiro.  Il risultato è Yoga, che significa appunto unione, integrazione di corpo e mente, superamento della danza vorticosa degli opposti nella quale siamo immersi costantemente durante le nostre mirabolanti giornate: sempre in bilico tra piacere e paura, guadagno e perdita, lode e biasimo, fama e discredito…

IMMOBILITA’, LA SFIDA PIU’ GRANDE, L’ATTEGGIAMENTO PIU’ CORAGGIOSO

Sia che ci troviamo in un asana complicato oppure in Shavasana (la posizione supina, indicata per il rilassamento profondo) la condizione imprescindibile evocata dagli Yoga Sutra è quella di sprofondare progressivamente nell’immobilità e accettarne la sfida.

In un periodo storico in cui la velocità ha assunto il ruolo di una nuova, moderna divinità davanti alla quale tutti si inchinano, la sfida dello Yoga a fermarsi può sembrare anacronistica e blasfema.

La situazione attuale, con tutto il senso di precarietà che l’accompagna, ci sta sfidando a fermarci.  

Chiusi nelle nostre case sembriamo animali in gabbia che saltano da una conferenza in streaming, alle faccende domestiche, da brevi soste davanti al frigo all’acquisto compulsivo on-line…

Accettare la sfida dello Yoga vuol dire concedersi una pausa, aprirsi coraggiosamente al marasma interiore e darsi il permesso di sentire la sua azione profonda e destabilizzante dentro di noi. 

Senza entrare in asana difficoltose, semplicemente immobili a schiena dritta su una sedia o distesi sul pavimento, la proposta è accogliere con tutta l’amorevolezza di cui siamo capaci i nostri turbini interiori. Invitarli a entrare, sedersi alla nostra tavola e familiarizzare con questi ospiti ingombranti …

Parte della sfida consiste nel cominciare dal corpo, dal suo ascolto profondo, alla ricerca delle tracce che tutta l’agitazione emotiva e mentale lasciano inevitabilmente nei nostri tessuti.  Corpo e respiro sono la cartina tornasole dei nostri malesseri interiori.  Nell’immobilità mettiamoci in ascolto: facciamo caso alla qualità del nostro respiro (lieve e rilassato, profondo o superficiale, ritmico o spasmodico?) facciamo caso alle sensazioni nella zona dello stomaco, del cuore, della gola e delle spalle: buona parte delle nostre tensioni si manifestano proprio lì.  Senza spazientirci distinguiamo le zone calde da quelle fredde, le zone vitali e vibranti da quelle “assenti”, le zone rigide da quelle morbide.  Recuperiamo con pazienza questo sentirci da dentro che si chiama enterocezione, una facoltà importante che ci porta a costruire una relazione sempre più amorevole e feconda con noi stessi.

In certe occasioni, il guerriero si siede, si rilassa e lascia che tutto ciò che sta accadendo intorno continui ad accadere. Guarda il mondo come se fosse uno spettatore, non tenta di crescere né di sminuirsi, ma solo di abbandonarsi senza alcuna resistenza al movimento della vita.
[Paulo Coelho]

Le pratiche di rilassamento profondo che in questo periodo proponiamo gratuitamente on-line, sono nate dalla convinzione che mai come oggi ognuno debba trovare strategie nuove per affrontare questa complicata, frenetica, meravigliosa vita.

Ogni domenica sera dalle 19.00, avremo la possibilità di accogliere la sfida a fermarci

Lo faremo insieme attraverso pratiche gratuite on-line sostenuti dall’idea che altre persone come noi staranno cercando la posizione più confortevole, la modalità migliore in cui accogliere lo scorrere del respiro e della vita, totalmente ancorati al momento presente.

Settimana dopo settimana, fino alla fine di questo lock-down, sperimenteremo modi diversi di trovare rilassamento e silenzio. Per impratichirci con le varie modalità, per muovere i primi passi su un sentiero lungo e affascinante che conduce ad abbracciare noi stessi e la nostra vita con tutta la gratitudine e la dedizione necessaria. 

Per info e iscrizioni: Paola, 349 7749364 

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