Pādabhyanga: Il trattamento ayurvedico per i piedi
[Yoga Ratnākara, LX, 61] Come i serpenti non si avvicinano alle aquile, così le malattie non si avvicinano a chi si massaggia i piedi prima di dormire
Parliamo dei nostri piedi, una parte del corpo così fondamentale alla quale spesso non diamo la minima importanza.
Tutto il giorno in movimento, chiusi in scarpe magari strette, rigide o poco comode, che li immobilizzano per molte ore durante la giornata. Quante volte rientrando a casa ci sentiamo sollevati al pensiero di toglierci le scarpe? È la prima cosa che dovremmo fare, per permettere ai nostri piedi di iniziare finalmente a respirare e a recuperare il loro spazio vitale.
In Āyurveda i piedi vengono definiti pāda, letteralmente sostegno o pilastro, perché effettivamente essi ci sostengono, ci portano in giro per il mondo, ci mantengono in equilibrio e ci connettono alla Terra. La terra (Prithvi in sanscrito), è l’elemento grossolano simbolo della stabilità, dalla quale possiamo attingere tutta l’energia necessaria al radicamento quando ci sentiamo sballottati dalla mente che ci illude e ci stanca con le sue continue ed incessanti fluttuazioni. Se provassimo qualche volta a camminare a piedi nudi su di un prato fresco, o semplicemente a rimanervi a contatto in modo consapevole, cercando di sentire bene i nostri appoggi e percepire l’energia che madre Terra ci regala, sentiremmo subito una grande forza e un grande nutrimento per il nostro complesso mente-corpo.
I piedi possono sembrarci “lontani” perché sono le nostre estremità inferiori e può succedere di non prendersene cura; è così che spesso iniziano a manifestarsi tensioni che possono riflettersi in altre parti del corpo. Questo perché la pianta dei nostri piedi rispecchia per intero tutto il nostro corpo, così come prevedono anche la riflessologia e altri sistemi antichi di guarigione. Sotto la pianta dei nostri piedi troviamo una vera e propria mappa del corpo umano divisa in fasce: dalla cavità cranica fino alla regione pelvica. Ogni fascia, oltre a rimandare ad una specifica zona anatomica e funzione vitale, si collega ad uno specifico elemento (etere, aria, fuoco, acqua e terra) poiché tutti e cinque gli elementi sono presenti tanto in natura quanto dentro di noi, con le loro caratteristiche e qualità, manifestandosi ed interagendo in continuazione. In virtù di questa relazione, secondo i testi classici e le filosofie da cui si ispira l’Ayurveda, ad ogni elemento corrisponde un senso, ad ogni senso un relativo organo di senso e un relativo organo di azione.
In particolare, i piedi sono il “Karmendriya di Tejas”, ossia l’organo di azione collegato all’ elemento fuoco, che trova una delle sue sedi negli occhi e quindi nella vista. Attraverso i nostri piedi noi ci muoviamo nel mondo guidati dai nostri occhi. Dai nostri piedi, tramite il sistema nervoso, le informazioni viaggiano in tutto il corpo e raggiungono anche i nostri occhi. Anche una semplice oleazione dei piedi si riflette sugli occhi: l’untuosità dell’olio e le proprietà delle sostanze medicinali in esso disciolte, unite alla manualità dell’operatore, conferiscono particolari benefici per la vista poiché le terminazioni nervose, che in questa parte del corpo sono molto più sensibili e delicate, vengono nutrite acquisendo tutte le qualità necessarie per permettere agli occhi di risultarne piacevolmente rinfrescati e forti.
Tra i vari trattamenti ayurvedici previsti per i piedi, troviamo il Pādabhyanga, che consiste in una manipolazione fisica adeguata con l’ausilio di un olio medicato selezionato con cura a seconda delle necessità del paziente.
Oltre ai benefici per gli occhi che abbiamo visto, è un trattamento che dona radicamento, forza ai muscoli e legamenti e garantisce maggiore flessibilità agli arti inferiori. Migliora il sonno ed è estremamente rilassante, alleggerendo anche il carico mentale poiché dona maggiore chiarezza e centratura.
È utile per prevenire la sciatalgia e i crampi, agendo sulla circolazione sanguigna e linfatica e liberando gli srotamsi (i canali energetici) da ama (le tossine). Rimette in circolo il Prana, ossia la nostra energia vitale e ne beneficia anche l’umore, poiché il nutrimento che viene dato si ripercuote su tutto il sistema nervoso e quindi, a catena, viene coinvolto anche il sistema endocrino.
In linea generale possiamo affermare che il Pādabhyanga, anche se è un trattamento parziale perché concentrato solo sui piedi, porta benefici immediati a tutto il corpo fisico ma anche alla mente, poiché secondo l’Āyurveda, mente e corpo sono fatti della stessa materia, contribuendo così a ripristinare un buon equilibrio psico-fisico.