Restorative Yoga
Una proposta incoraggiante per chi crede di non poter più praticare sul tappetino o per chi non ha mai praticato perché intimidito dall’esperienza.
[Svatmarama in Hatha Yoga Pradipika]Il giovane, il vecchio, l’estremamente anziano, perfino il malato e l’infermo ottengono la perfezione nello Yoga con una pratica gentile e costante. Il successo segue colui che pratica, non colui che rinuncia.
Quando il corpo non risponde efficacemente alle nostre richieste/esigenze, potremmo provare sentimenti contrastanti. Non occorre immaginarsi scenari catastrofici tipo malattie incurabili, è sufficiente osservare le nostre reazioni quando un mal di stomaco ci impedisce per qualche giorno di mangiare liberamente; l’influenza ci blocca a letto proprio durante la settimana bianca; un dolore articolare ci ricorda il tempo che passa e ci fa capire che dobbiamo entrare nell’ottica di ridimensionare la nostra attività fisica.
Potremmo sentirci traditi, delusi, abbandonati dalla nostra componente fisica. Potremmo cominciare a nutrire sentimenti negativi verso il nostro corpo e quindi, visto che siamo indissolubilmente cuciti ad esso, intraprendere una battaglia contro noi stessi. Alcuni tendono a reagire provando a “forzare la mano” cercando di minimizzare le sensazioni e proseguendo nella propria routine come se niente fosse. Altri entrano subito in allarme, si preoccupano e si bloccano in uno stato di rigida attesa, con il rischio di scivolare in atteggiamenti depressivi…
Quale che sia il problema: di natura passeggera come un muscolo stirato, o di natura permanente legato a una condizione articolare compromessa, la pratica di Restorative Yoga è una risposta efficace che può accelerare i processi di recupero funzionale oppure sostituirsi alle attività intense e fisicamente provanti che non è più consigliabile sostenere.
[Patanjali – Yoga Sutra]स्थिरसुखमासनम् ॥४६॥ - Sthira-sukham-asanam - La posizione deve essere stabile e confortevole.
Gli Yoga Sutra, il testo antico più citato della tradizione, invita ad affrontare gli asana con l’intento di stabilizzarsi nella posizione in maniera confortevole. Allude ad un atteggiamento fisico rigoroso e attento in fase di costruzione dell’asana in modo da ottenere il massimo degli effetti fisici ed energetici con il minimo dello sforzo. Ma allude anche ad un atteggiamento interiore affinché la pratica diventi occasione di amorevole incontro e accudimento verso il nostro sistema corpo-mente e non si trasformi in un pretesto per entrare in competizione con noi stessi.
Restorative Yoga consiste in una serie di asana tenute per tempi prolungati con l’aiuto di cuscini e supporti che minimizzano la tensione muscolare in modo da riuscire ad abbandonarsi con fiducia alla gravità del corpo che lo stabilizza e al respiro che lo dinamizza profondamente nel mantenimento dell’immobilità.
Grazie a questi supporti si invita la colonna ad esplorare gentilmente tutte le sue possibilità di movimento senza correre il rischio di sovraccarico della colonna stessa, dei muscoli del dorso e delle altre articolazioni.
Nelle posture è enfatizzata ulteriormente la capacità di auto-ascolto che si sviluppa con la pratica yoga. L’insegnante propone l’asana con un determinato tipo di supporto che potrà essere liberamente aumentato o ridotto a seconda del sentire di ciascun allievo. Si dedica il giusto tempo a preparare “il seggio regale”, il giusto supporto su cui accomodarsi per poi lasciarsi andare ed inondare dalla forza dinamizzante del respiro.
Mano a mano che il corpo abbandona le tensioni, il respiro e l’energia possono scorrere sempre più profondamente nelle aree sollecitate dagli asana. Si contrastano in questo modo tutti gli atteggiamenti che possono esacerbare o compromettere zone dolenti e infiammate. La tenuta delle posizioni per alcuni minuti garantisce il raggiungimento progressivo di aree sempre più estese e profonde di tessuto.
Gli effetti fisici sono tangibili già dopo poche lezioni. Il corpo apprende con la pratica una modalità nuova di porsi, proprio perché nei tempi lunghi si rispettano proprio i ritmi del corpo, che non sono veloci e concitati come quelli della mente. Gli si concede la possibilità di metabolizzare nuovi schemi posturali, di creare un contatto con aree sensibili ed energetiche del corpo.
[Sri Aurobindo]È impossibile stabilire una base nello yoga se la mente è agitata. La quiete mentale è la prima condizione.
Gli effetti psichici ed interiori sono altrettanto interessanti. Lentezza e tenuta senza sforzo, attraverso un respiro curato e regolare, attivano efficacemente il sistema nervoso para-simpatico, quella parte del sistema nervoso centrale che ci consente di entrare in modalità di rilassamento e recupero energetico.
Scientificamente è stato riconosciuto che durante una pratica di Yoga si riducono progressivamente i livelli di cortisolo (l’ormone che il nostro sistema simpatico produce abbondantemente quando è sotto stress), aumenta la produzione di endorfine (gli ormoni deputati al senso di benessere, rilassamento e recupero). La pressione sanguigna si stabilizza e con il tempo diminuiscono i livelli glicemici e di colesterolo.
Le pratiche di Restorative Yoga predispongono al buon riposo perché generano le condizioni per un rilassamento profondo. Per questo motivo vengono spesso proposte a fine giornata.
[A.Van Lysebeth]Lo Yoga si volge verso l’interno del corpo. Il suo scopo non è tanto quello di costruire una muscolatura imponente, o una struttura agile, quanto agire in profondità sugli organi, sul sistema nervoso attraverso la respirazione. Il suo obiettivo: perfezionare l’uomo nella sua complessità.
Cosa serve dunque per praticare Restorative Yoga?
Per praticare da casa senza il supporto dei materiali che trovereste in un centro è sufficiente, oltre al tappetino, avere a portata di mano una sedia, un paio di plaid, 1-2 cuscini da letto, un paio di blocchi di gomma o un paio di dizionari, un sacchettino di semi da mettere sugli occhi o un piccolo asciugamano piegato. Dopo qualche lezione, in base alle richieste del proprio corpo, si scopre che alcuni supporti sono più efficaci di altri e ci si focalizza su quelli.
Può accadere che con il passare del tempo il corpo abbia sempre minor bisogno degli appoggi perché ha imparato a lasciarsi andare senza tensioni.